Prima Riva

1/7/2025

Ristrutturare una casa significa prima di tutto osservarla, comprenderla, ascoltarla.
Significa, spesso, fare un passo indietro, per poter restituire qualcosa che era già lì - sotto la polvere, sotto i rivestimenti, sotto l’abitudine.

Nel progetto Prima Riva, ci siamo trovati davanti a una di quelle case che non chiedono stravolgimenti, ma attenzione. Che non vanno reinventate, ma comprese.
Un tempo abitazione contadina della tenuta dei Conti Collalto, oggi è tornata a vivere come casa di famiglia. Ma non è una rinascita nel senso comune del termine: è un ritorno alla verità del luogo.

Abbiamo trovato una casa che aveva perso parte della sua funzione, ma non la sua identità.
C’erano materiali autentici, pavimenti antichi, proporzioni semplici.
C’era la luce che entrava già nei modi giusti.
C’erano segni, tracce, ritmo.

Non serviva sovrascrivere. Serviva tradurre.

Così è nata una ristrutturazione che non insegue la novità, ma rispetta la durabilità del progetto: nel tempo, nel gesto quotidiano, nella coerenza tra dentro e fuori.
Abbiamo recuperato elementi originali e li abbiamo usati per scrivere una nuova grammatica.

Abbiamo lavorato affinché lo spazio accompagnasse la vita.

In un tempo che corre veloce, dare valore alla convivialità e alla lentezza è una presa di posizione forte.

E c’è un altro livello, invisibile ma costante, che attraversa tutto il progetto: il benessere.
Non come funzione o zona dedicata, ma come principio guida.
La luce, i materiali, le proporzioni, i percorsi: ogni dettaglio contribuisce a generare un equilibrio silenzioso.

In fondo, questo è il punto.
Creare qualcosa che possa essere abitato con naturalezza, per anni.
Che accompagni, senza imporsi.
Che lasci emergere chi la vive.

 Andrea Impiombato Andreani

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